Pensando a Roma, vengono subito in mente i fasti della capitale antica, dei monumenti e dei grandi personaggi che hanno reso questa città gloriosa nei secoli. Se avete già fatto un viaggio a Roma e assaporato le meraviglie del passato, siete pronti per viaggiare verso la Roma contemporanea. Per prima cosa, se non siete della zona, bisognerà sbrigare un po’ di faccende pratiche, legate al pernottamento. Non dovrebbe essere difficile, visto il gran numero di strutture ricettive sparse un pò per tutto il territorio della capitale.

A questo punto iniziamo il nostro tour tra gli edifici moderni della capitale, partendo dall’Auditorium Parco della Musica. Il complesso, progettato dall’illustre architetto Renzo Piano, fu inaugurato nel 2002 e venne progettato per essere una fabbrica di cultura. Si trova tra il quartiere dei Parioli e la collina su cui vi è il Villaggio Olimpico. L’Auditorium dispone, nella zona definita Città della Musica, di un grande anfiteatro all’aperto che ospita concerti ed eventi di vario genere. Vi sono poi tre sale da concerto, di diversa ampiezza. Le attività che si svolgono nell’Auditorium, gestito dalla Fondazione Musica per Roma, sono molteplici, così come i concerti a cui si può assistere che spaziano dalla musica classica, alla jazz, alla rock. Ogni anno, più di un milione di persone giungono qui, anche per ammirare una costruzione concepita da un grande architetto, che definì questo come un progetto capace di rendere urbano un luogo che ha bisogno di urbanità. L’Auditorium Parco della Musica è aperto tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00

Nel viaggio attraverso la Roma contemporanea, una tappa obbligatoria è il MACRO (Museo d’Arte Contemporanea). Quella che era la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ha avuto negli anni diverse sedi e nacque a cavallo tra il XIX ed il XX secolo. L’attuale MACRO è stato inaugurato nel 2002, successivamente è stata aperta una sede secondaria denominata MACRO Testaccio. L’edificio originale fu realizzato dall’architetto francese Odile Decq e si trova nel quartiere Nomentano, non lontano da Porta Pia. Presenta una struttura caratterizzata da curve sinuose e morbide, ed ha a disposizione una superficie espositiva di circa 4.350 mq. Inoltre dispone di sala conferenze, ristorante, bookshop e bar. Molte sono le mostre ospitate e gli artisti che qui presentano collezioni e libri. Interessante è il progetto espositivo “Ritratto di una città. Arte a Roma 1960-2001“, che sarà possibile visitare fino al 1-04-2013. La mostra viene definita come un “grande atlante visivo che si articola in una timeline e oltre 50 opere, fra sculture, installazioni e dipinti”. Per chi volesse andare al MACRO ecco gli orari di apertura: dalle 11.00 alle 19.00 martedì a domenica; il sabato dalle 11.00 alle 22.00. Chiuso lunedì, 24-25 e 31 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.

Andiamo ora alla chiesa Dives in Misericordia, nota anche come chiesa di Dio Padre Misericordioso meglio nota o chiesa del Giubileo. Essa appare come una nave a vele spiegata pronta a salpare. Molti sono i simboli racchiusi nell’edificio, anche l’illuminazione non è stata pensata a caso, ma fa apparire rigonfie le vele, volendo rappresentare la Chiesa che trasporta il fedele verso il terzo millennio. La Dives in Misericordia si trova nel quartiere Tor tre Teste e fu realizzata dall’architetto americano Richard Meier, che presentò il progetto proprio al papa Giovanni Paolo II in Vaticano. Innovativo anche il cemento con cui è stata costruita, grazie al quale non vi è pericolo di perdere il candido candore bianco a causa di inquinamento e danni atmosferici. Questo materiale è, infatti, capace di autopulirsi.

Infine, dirigiamoci verso il quartiere Flaminio per visitare il Museo Nazionale per le Arti del XXI secolo, noto come MAXXI. Questo edificio rappresenta un luogo multidisciplinare dedito alla sperimentazione in campo artistico ed architettonico, dove vengono ospitate mostre e realizzati laboratori anche per bambini. Fu progettato dall’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid. Vi sono otto volumi che si sviluppano in orizzontale e si intrecciano fra loro a creare, secondo la concezione Zaha Hadid un “delta con vari fiumi”.